04 Feb
Febbraio tempo di decisioni importanti almeno per chi, al fatidico scoccare della scelta delle medie dove mandare i propri figli l’anno che verrà, sta facendo tutti gli open day di rito per conoscere le scuole del nostro bacino di appartenenza con magari uno sguardo allargato sulle scuole a indirizzo musicale o steineriane.
La scelta non è per nulla facile e per nulla facile è ragionare con i propri figli che cercano prima di tutto di rimanere attaccati alle amicizie costituitesi in cinque anni di elementari. Poco conta per loro che poi “il sistema scuola” non riesca a esaudire tutti i desideri e che il più delle volte ci si ritrova in classe al massimo due compagni della vecchia scuola.
I parametri di scelta sono tanti, ma il consiglio è uno. Non fatevi condizionare dalle “voci di corridoio”, da chi vi dice che una scuola è frequentata meglio dell’altra, che in una si studia tanto e nell’altra pochissimo. La verità sta nel mezzo sempre e una vera idea ce la si fa parlando con i ragazzi e con i professori che accoglieranno i vostri figli alle medie. Non sono le mura di un edificio scolastico a fare una scuola, ma il suo corpo docenti e i suoi ragazzi che portano una ventata d’aria fresca ogni anno all’ingresso delle prime.
Per sfatare un po’ di falsi miti e farci un’opinione sulla scuola più vicina alla nostra amata Mantegna abbiamo intervistato una delle allieve undicenni (ex Mantegna) fresca di entrata in Monviso, che a un soffio dalla pagella del primo quadrimestre, ci racconta com’è questo famoso ingresso alle medie e soprattutto come si trova in Monviso.
Dopo cinque mesi di prima media Monviso ci racconti come ti trovi?
Mi piace, c’è un bel rapporto tra prof e alunni perché i prof sono molto simpatici, piuttosto bravi e ti parlano proprio come amici.
Poi c’è una cosa buffa: in ogni corridoio c’è una prima, una seconda e una terza e quindi non si diventa amici solo tra ragazzi delle prime, ma fra tutti quelli della stessa sezione che non hanno la stessa età e questo è divertente.
Mi immaginavo fosse molto più dura, invece le medie sono quasi come le elementari anche se, certamente, ti danno molto più compiti.
Sei contenta di aver scelto Monviso e non Moscati o Mameli?
Dopo i tre open day non ho avuto dubbi. Monviso è stata una rivelazione. Linneo mi è sembrata troppo grossa e vuota e anche se c’è una delle mie migliori amiche delle elementari l’ho scartata.
Però è molto bella…
Sì però anche molto lontana da casa.
C’è chi rema contro Monviso e dice che è mal frequentata, cosa rispondi?
Non posso certo dire che Monviso sia frequentata da ragazzi più o meno intelligenti di altri, però anche i più scemi, nella loro “scemità” sono divertenti.
La sorpresa più bella che hai trovato in Monviso?
Il prof di religione: è un genio, simpaticissimo. Il primo giorno è entrato in classe e ci ha detto “non voglio che mi trattiate come un prof, chiamatemi prof Luke Sky Vergan e voi siete i miei giovani Paduan”, un genio assoluto.
Le tue amiche nelle altre scuole cosa ti raccontano?
Di Moscati che è molto bella, che hanno trovato quasi tutti i vecchi compagni di classe, ma io preferisco andare in Monviso perché è il mio genere di scuola.
È importante ritrovarsi con i vecchi compagni o è bello ritrovarsi con nuovi?
Ero molto preoccupata per questa storia dei compagni perché quando sono uscite le classi avevo solo due amiche delle elementari nella mia sezione, però poi ho trovato tante amiche di classi differenti con cui non avevo mai parlato alle elementari e sono contenta.
Se dovessi consigliare qualche bambino di questa zona che ha davanti tre scuole cosa gli diresti? Scegli in base agli amici o alla vicinanza a casa?
Io ho scelto in base agli amici però quasi non conta perché praticamente sono tutti nella 1F (io sono in 1E). Per me Monviso è perfetta e molto comoda per la vicinanza a casa. Io sono sempre in ritardo già di mio, se non l’avessi vicina a casa non ce la farei.
Quindi se dovessi dire agli amici che stanno per scegliere cosa suggeriresti? Scegliete in base agli amici, al cuore, alla vicinanza, non vi spaventate e fatevi consigliare dai genitori?
Se siete molto lenti nel prepararvi scegliete una scuola vicina a casa perché è fondamentale. Anche se la Mameli è la scuola che mi piace di meno se fosse stata dietro l’angolo avrei scelto Mameli.
La vicinanza è il primo criterio di scelta, il secondo è il numero di compagni che avrai con te perché anche se non sei in classe assieme poi ti ritrovi ogni mattina ad andare o tornare con una vecchia amica. Monviso è una scuola molto bella, in ordine, di bell’aspetto, ha dei bellissimi pavimenti ed è piena di piante nei corridoi. E, cosa che mi ha fatto molto piacere, è un attimo andare a trovare le maestre delle elementari quando usciamo alle due.
Quante uscite avete fatto dall’inizio dell’anno?
Due. La prima siamo andati a vedere un film al cinema su bambini di altri Paesi che vanno a scuola in condizioni difficili e la seconda volta abbiamo fatto un incontro in Feltrinelli con Liliana Segre di cui abbiamo letto il libro sulla Shoah.
Pensi che si studi troppo alle medie?
No perché comunque è una cosa graduale e il salto più grosso non è dalla quinta elementare alla prima media, ma dalla quarta alla quinta elementare.
La cosa più bella delle medie?
Che ti senti molto più grande, anche se magari non lo sei davvero ti senti molto più grande.
E la più più brutta?
Che ti devi svegliare molto più presto, e capisci perché i tuoi genitori quando eri piccola ti dicevano “non ti svegliare alle cinque di mattina”, quando vai alle medie lo capisci. Immagino che crescendo lo capiremo sempre di più.
Tu che hai un fratellino che fra un anno andrà alle medie dove vorresti andasse?
Sinceramente non penso molto alla scuola in cui finirà, mi farebbe piacere venisse in Monviso però non nella mia stessa sezione perché non vorrei trovarmelo nel mio stesso corridoio.
In Monviso quest’anno c’è stata una sperimentazione di teatro con la professoressa di musica e altre insegnanti che prevedeva un rientro pomeridiano. Cosa ne pensi?
Mi piace perché è una cosa che non c’entra niente con la scuola. Entrare di nuovo a scuola non cambia nulla, lo hanno fatto solo perché non hanno un altro luogo. L’attività è carina, serve a conoscerci in un’altra dimensione.
Da uno a 10 che voto dai a Monviso?
Dieci no, però nove e mezzo sì.
Viene spontaneo chiedere anche al fratellino “E a te è venuta voglia di andare in Monviso o vuoi vedere le atre due scuole prima di decidere”?
Voglio vedere le altre due scuole, risponde il novenne che davanti a sé ha ancora un anno e mezzo prima della scelta.
La saggia sorellona ride e dice “secondo me sceglierà in base agli amici”, e agli indecisi lancia il suo pensiero bambino: “scegliete la scuola più vicina a casa”.